I rischi delle nuove tecnologie
Con l'avvenire delle nuove tecnologie, c'è stata una evoluzione del fenomeno del bullismo: il cyberbullismo. Esso consiste in un attacco continuo, ripetuto, offensivo e sistematico attuato mediante l’uso di internet, nello specifico dei social network, dove al giorno d’oggi si verificano circa il 34% dei casi. Di fatto presentandosi in forma diversa, anche quello su internet è bullismo: fare circolare materiale (foto, video, ecc.) che può risultare spiacevole per una persona, creandole un effettivo danno psicologico.
I giovani si possono proteggere dal cyberbullismo trattando i dati propri come privati e quelli altrui in modo critico e con la massima sensibilità. Chiunque dia indicazioni personali o pubblichi immagini su blog, reti sociali o forum si rende un potenziale bersaglio, ci si può tutelare mantenendo sempre un comportamento rispettoso, cercando di curare solo le amicizie personali e trattando con discrezione le persone che non si conoscono nella vita reale.
Le vittime di bullismo non devono assolutamente rispondere al cyberbullo, ma
devono chiedere aiuto ai propri genitori o alla propria scuola oppure alle forze
dell'ordine. Il cyberbullo (ossia il suo profilo) deve essere bloccato e segnalato al
social network o al forum. Si consiglia di salvare sul computer il materiale che può
fungere da prova (per esempio screenshot, conversazioni in chat e immagini) e
subito dopo, se possibile, cancellare tutti i contenuti in rete. Se sono coinvolti
compagni di scuola, i genitori dovrebbero rivolgersi all'insegnante o all'assistente
sociale scolastico. Insieme agli insegnanti, alla direzione, e all'assistente sociale
della scuola possono valutare se sporgere denuncia presso la polizia.